Naming, perché è importante averne uno

Che cos’è il naming?

È il nome commerciale che scegli di dare a un prodotto / servizio o alla tua nuova attività.

Si dice che chi ben comincia sia a metà dell’opera. Niente di più vero, perché il naming è il primo passo da compiere se si intende costruire un’identità professionale interessante e appetibile per la nostra nicchia di riferimento.

Quando si parla di freelance si è portati a pensare che dare un naming alla propria attività non sia (così) necessario. L’errore più comune è pensare che avere un naming non aggiunga nulla alla tua attività, perché pensi che siano sufficienti nome e cognome, specialmente se fai “tutto” da solo. Non sono d’accordo, perché il tuo nome (ovviamente) rimane, fa da colore allo sfondo che completa la tua identità professionale.

Un freelance con un naming ha la possibilità di spiccare in mezzo a tanti altri che non ce l’hanno

Su che cosa puoi puntare?

Professionalità

Originalità

Chiarezza

Autenticità

Trasparenza

Da che cosa nasce l’esigenza, per un libero professionista, di non mettere in prima linea il proprio nome, ma un naming che getti l’ancora per aspirare a una brand identity riconoscibile?

 

Da un fattore che ha una certa rilevanza: la concorrenza. Oggi più che mai siamo bombardati da una marea di campagne pubblicitarie che provano a catturare la nostra sempre più labile attenzione. Non sempre ci riescono, nonostante siano studiate e mirate, perché non ci permettono di fermarci a riflettere. Quando cerchiamo qualcuno a cui affidarci, perché abbiamo un problema da risolvere, succede che vogliamo comprendere se quel determinato professionista può fare al caso nostro. È così che sentiamo la necessità di leggere le sue parole per farci rapire dalla sua storia.

Siamo sempre più veloci, certo, ma allo stesso tempo sempre più selettivi. Questa è una delle ragioni per cui merita tirarsi su le maniche e soffermarsi sugli accenti che contraddistinguono un libero professionista da un altro. Il naming, in questo senso, è un accento, un punto luce, un elemento caratterizzante della brand identity, che non può essere in alcun modo trascurato, perché attira l’attenzione in modo esponenziale rispetto a un semplice titolo+nome+cognome.

Che sia descrittivo o evocativo, una cosa è certa: il naming è un’opportunità da non lasciarsi sfuggire, che tu sia avvocato / ingegnere / architetto / estetista.

Perché è così importante averne uno per un freelance o per una micro impresa?

Il naming colpisce, stupisce, incuriosisce. È il punto di partenza, la stretta di mano

Piacere, sono Marina. Sul lavoro rispondo al nome di Mareios, perché voglio farti conoscere la mia vera storia professionale e la passione con cui mi dedico alle persone che come me hanno scelto di esercitare la libera professione e vogliono aprirsi al mondo con un linguaggio più semplice, più vicino alle persone. Vorrei che la mia e la loro quotidianità si incontrassero a metà strada, senza gli orpelli e le sovrastrutture imposti dalla parte tecnico-pratica del mio lavoro.

Cosa ne pensi?

In questo modo ti avvicini al cliente. Il naming è l’incipit della tua storia professionale.

Non è una parola pescata casualmente nel mare magnum delle terminologie. Può racchiudere uno o due concetti, siano essi articolati o semplici, e può essere applicato in tanti modi, a tante occasioni non solo a tante figure professionali. Qualche esempio?

Si può dare un nome a:

un evento

un oggetto

un artista

un’automobile

uno snack

Le possibilità e le combinazioni sono infinite, purché non ci si sposti dall’obiettivo.

Una volta definito il “traguardo”, nel tuo caso sei un freelance che vuole fare la differenza in mezzo ad altri freelance, se accompagnato dal logo e dal payoff, il naming diventa il biglietto da visita perfetto, perché ti permette di presentarti in una nuova veste.

Come dovrebbe essere: descrittivo o evocativo?

Non è facile rispondere così su due piedi. Entrambe le categorie hanno dei pro e dei contro, la scelta dipende dal senso che vuoi dare al tuo progetto e da come vuoi essere percepito, immaginato e visto dai tuoi clienti.

Che differenza c’è?

In super sintesi:

  • Descrittivo: più immediato, meno personale. Ha una funzione chiarificatrice orientata a semplificare il messaggio.
  • Evocativo: meno dichiarato, più potente. Gioca a velare concetti più sottili con l’intento di toccare le corde del lato emozionale.

Le immagini che hanno dato vita al tuo cambiamento, abbiamo visto a grandi linee, possono descrivere o evocare attraverso il naming giusto. Optare per un nome descrittivo o evocativo è una scelta che cambia, o per meglio dire, muta il modo in cui ti approcci al cliente e in cui lui ti vede, ti sente, ti legge. In entrambi i casi esprime le tue intenzioni e le sensazioni che le hanno scaturite.

È fondamentale che traspaia il concetto di messaggio, perché il naming è lo specchio che riflette la nostra strategia di comunicazione.

La scelta del naming non va data per scontata, almeno per 2 motivi:

  • È il Titolo 1 della nostra storia di brand
  • Esprime direttamente o implicitamente la nostra personalità

In altre parole, non basta chiedersi banalmente: se potessi, come chiamerei la mia attività/professione? Trovare un nome adatto a te e ai servizi che proponi è un processo specifico di investigazione teso da una parte a far emergere gli obiettivi che ti sei prefissato, e dall’altra a stupire i tuoi potenziali clienti, mettendo in luce le competenze e i tuoi valori.

NAMINGAvere un naming ti aiuta a non perdere il senso dell’orientamento

Il naming è la bussola della tua direzione strategica, il punto cardinale che ti aiuta a capire da dove sei partito, dove sei e dove vuoi andare, mantenendo una rotta che rispecchi al massimo la tua espressione verbale. È il primo passo verso una presenza online coerente e complementare con il tuo tono di voce.

Puntare sulle capacità è legittimo, ma se vuoi migliorare la tua posizione, ci vuole qualcosa in più

La preparazione non ti manca, non c’è dubbio, lo dimostrerai ai tuoi clienti una volta che si saranno rivolti a te oppure lo hai già dimostrato, grazie ai feedback che supportano la tua reputazione. Ma, se sei all’inizio e vuoi farti conoscere? Devi lavorare sodo sul prima, sull’engagement, vale a dire, sull’esperienza che vuoi regalare al cliente.

Il Quid necessario per differenziarti da chi esercita la tua stessa professione

Le competenze sono le basi solide su cui si poggiano le fondamenta della tua professione, ma c’è un quid con cui devi fare i conti. Quel quid è il confronto costruttivo con te stesso e con i momenti chiave che ti hanno portato a metterti in gioco e a superare le difficoltà che hai incontrato. Metterti sotto torchio non è una perdita di tempo

I tuoi clienti si appassioneranno alla forza insita nella tua storia quando gli racconterai le motivazioni che ti hanno spinto a investire tempo e fatica nella costruzione del tuo futuro professionale.

Ciao, grazie per aver letto questo post.

Sono Marina, curo l’identità verbale dei liberi professionisti.

Scrivo testi per te e con te.

Insieme tracciamo la vera rotta della tua strategia di comunicazione, per imparare a riconoscere la tua straordirarietà e a raccontarti con successo nell’oceano digitale.

Per saperne di più: Chi sono →

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