Sei appena tornato, iniziare con il solito tran tran non ti entusiasma. Varchi la soglia di casa e le ferie sono già un lontano ricordo. Disfi la valigia, ti butti sul letto e scrolli le foto sullo smartphone. Mentre sei sotto la doccia l’occhio cade sul segno del costume e pensi a quanto sarebbe bello se non sparisse mai. Il mare ti ha lasciato qualcosa dentro, non solo tramonti mozzafiato e volti che porterai nel cuore per i prossimi sei mesi.
La dura legge del freelance
Là fuori ad aspettarti c’è una mole di lavoro non indifferente. Il pensiero di rimetterti al lavoro ti sta stretto. So come ci si sente, perché ci sono passata: calendario editoriale da organizzare, contenuti per il sito da scrivere e grafica da preparare. Riprendere in mano quella cartella piena di bozze lasciate a metà ti preoccupa più del dovuto, è la dura legge del freelance. Sulla scrivania c’è il plico di fogli riciclati, quelli in cui appunti le idee che ti vengono in mente per migliorare la visibilità della tua attività.
L’ironia aiuta a sdrammatizzare, ma…
Devi organizzarti e il tempo fugge. E questa volta i fogli sono più immacolati del bucato che hai steso ieri sera. La tentazione di scrivere – Signore e Signori: è stato bello finché è durato, ma per me finisce qui. Vado a fare il biglietto per l’Isola che non c’è – è forte. Ci pensano le notifiche di WApp a riportarti sulla terra. Puoi solo sperare che un temporale improvviso bruci i ripetitori di tutta la zona e magari che un disco volante passi a prenderti per portarti in taxi sulla luna (senza Emma e TonyEffe). L’ironia aiuta a sdrammatizzare, ma di certo non a liberarti del “mostro finale”: il caos. Il nemico numero 1 del rientro-ferie.
Settembre: è tempo di ripartire
È un po’ che ci pensi: vorresti voltare pagina, rinnovare la tua comunicazione, oppure dedicarti a qualcosa di nuovo, di veramente tuo, ma, c’è più di un ma che ti frena. Continui a rimandare, perché un po’ ti fa paura lasciare la strada vecchia per la nuova, e perché non hai le idee chiare su quale tassello spostare per primo.
Quell’idea di cambiamento è sempre lì, incollata alle dita e agli oggetti che ti circondano
Mentre cerchi di decifrare quali e quanti problemi devi risolvere, piano piano ti accorgi che quell’idea di trasformare i tuoi sogni in realtà non è uno dei soliti barlumi che cadrà nel vuoto. Si accende come un faro, per dirti che non ha nessuna intenzione di spegnersi questa volta, anzi, insiste. Monitor spento e testa per aria. Eppure, mancherebbero 2 semplici gesti: il doppio click del mouse e le dita sulla tastiera per l’inserimento della password. No. Non basta neanche questo per mettere le cose in ordine.
Iniziare sì, ma da dove? Dalla tua storia. Dalla parte più autentica di te
Hai ancora tanto da dire, se sei già una realtà esistente. I campi coltivati di cui ti prendi cura ogni giorno, la bottega di artigianato che hai appena aperto o i servizi che offri hanno bisogno di essere valorizzati e di farsi conoscere. Se invece sei una realtà in evoluzione, puoi provare a distinguerti e a mettere te stesso in quello che fai.
Mareios, il tuo faro. Il tuo punto di riferimento
C’è molto lavoro da fare. Tutto parte da un punto. La fase iniziale di un progetto è la più delicata. Se vorrai, Mareios sarà il tuo punto di riferimento durante la tua avventurosa attraversata. È importante entrare nel vivo di ogni singola parola della tua storia, perché dentro la tua storia ci sei tu, la tua realtà unica e brillante. Ogni brand custodisce la sua direzione, le sue difficoltà e i suoi sogni. Anche il tuo!
Iniziare è un verbo magico per la tua realtà. Mettiti alla prova
La tua realtà merita un’attenzione silenziosa, perché dentro c’è la tua vera natura, l’anima della tua splendida storia.
Ciao, grazie per aver letto questo post. Sono Marina, curo l’identità verbale dei liberi professionisti e scrivo testi per siti web. Insieme tracciamo la vera rotta della tua strategia di comunicazione, per imparare a riconoscere la tua verità espressiva e a raccontarti con successo nell’oceano digitale.
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