Poetica e “ingegneria”, insieme per costruire l’habitat narrativo ideale

Poetica e ingegneria possono creare habitat narrativi ispiranti e tracciare, eventualmente, la nuova rotta di una comunicazione ideale?

Gran bella domanda. Se sei un ingegnere e stai leggendo questo articolo, immagino starai pensando a qualcosa del tipo… eresia!

Comprendo alla perfezione il tuo scetticismo, ma… Calma e gesso! 

Poesia e ingegneria non sono distanti come potrebbe sembrare, perché hanno in comune diversi elementi. Due in particolare sono degne di considerazione: l’ordine e la variabile organizzativa.

Prima di proseguire, qualunque sia la professione che svolgi, leggi un po’ qui…

“Non c’è male nel dubbio e nello scetticismo, perché è attraverso questi che vengono fatte le nuove scoperte.”

Spero che questa citazione di Richard Feynman possa aiutarti, seppure per un attimo, a mettere da parte i tuoi ragionevoli dubbi.

Una cosa è certa: è lecito storcere il naso di fronte a un’affermazione di questo tipo. Ci sta: la poesia è eterea, impalpabile, suggestiva, trainante, immortale. Mentre l’ingegneria contiene la fetta di torta concreta, tangibile, lineare e tecnica di un aspetto non trascurabile: il management. Per costruire e per gestire il progetto di una Verbal Identity efficace serve la somma di tutte queste caratteristiche. Ingegno e poetica sono indispensabili a portare una ventata di novità nel mondo della comunicazione. Naturalmente, vanno adattate entrambe al contesto e al concetto che si intende esprimere, tendendo conto di cultura e valori.

A crederci sono in pochi… ma buoni, lasciatemelo dire, professionisti tutti. Pochi ma buoni rappresenta, a dispetto del dubbio incondizionato, la sintesi perfetta di una strategia di comunicazione volta a fare breccia nel cuore della tua nicchia di mercato. La rete è satura di contenuti sempre più scontati e privati e sempre meno personali. Non mi stancherò mai di dire che personale non ha niente a che spartire con la sfera privata.

Ora, siamo sinceri: basta guardarsi attorno per capire che rinnovarsi e trovare uno spazio in cui farsi notare nell’habitat digitale è diventata un’impresa epica. La troppa informazione e anche l’improvvisazione hanno scaturito un incontenibile effetto slavina, in cui delle idee personali non c’è neanche l‘ombra. Richard Feynman traduce alla perfezione l’approccio alla mia teoria: c’è bisogno di nuove scoperte, anche in ambito di marketing digitale.

L’ingegneria del racconto è utile a creare le basi solide e razionali di una narrazione d’impresa ispirata e poetica custode di una storia valoriale non convenzionale.

Mettiamo a confronto i significati dei due termini poetica e ingegneria, per capire meglio come possono convivere pacificamente senza che l’una sconfini nel territorio dell’altra. Da una parte c’è la costruzione di un progetto professionale che ha una sua logica di pensiero costruttiva organizzata, tesa a infondere sicurezza e a durare nel tempo, dall’altra ci sono le profonde intenzioni che ci guidano verso una visione del mondo da condividere con le persone interessate, prima a te, come persona, e poi (molto poi), ai servizi che proponi.

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Prima di iniziare a lavorare su un habitat narrativo è necessario porsi alcune domande che riguardano l’aspetto schematico~organizzativo.

 

  • A chi ti stai rivolgendo? A un lettore che possa riconoscersi in te.
  • Dove sei diretto? Verso una rotta che lo aiuti a superare le sue paure.
  • Da quale emozione sei ispirato? Dal desiderio di aprirmi a un habitat narrativo poetico con un progetto~itinerario identitario alle spalle (story map).
  • È coerente con te, ma è per gli altri? Lavora sulla rottura della scatola geometrica e sulla vulnerabilità.

Ingegneria del racconto e poesia possono convivere sotto lo stesso tetto del tuo habitat narrativo, anzi, insieme possono tracciare una rotta nuova fuori dagli schemi ripetitivi che stanno invadendo il web.

Ti è piaciuto il post? Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi. Credi che la poetica possa essere una chiave di lettura nuova per i professionisti che fanno fatica ad aprirsi e a costruire uno spazio personale nel mondo digitale?

Ciao, grazie per aver letto questo post.

Sono Marina, curo l’identità verbale dei liberi professionisti.

Scrivo testi per te e con te.

Insieme tracciamo la vera rotta della tua strategia di comunicazione, per imparare a riconoscere la tua straordirarietà e a raccontarti con successo nell’oceano digitale.

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