Il tono di voce è forse la questione più spinosa della Verbal Identity 🦔, perché richiede pazienza, perseveranza e… qualcosa in più che merita di essere scoperto un passo alla volta.
A proposito di spine, come il rinvaso di un cactus 🌵, per farla fiorire (la tua voce), ci vogliono l’attenzione e la consapevolezza di chi sa quanto sia importante trattarla con la cura e i guanti giusti.
Cosa voglio dirti con questi termini di paragone che potrebbero sembrarti un po’ azzardati? Che, senza una strategia di comunicazione mirata e personale al massimo, finalizzata a mettere in luce la tua verità espressiva, rischi di apparire come la brutta copia di altri o peggio in balia di una corrente che ti dirotta altrove e non dritto alla meta: l’unicità.
Partiamo a tavoletta 🏄🏻♂️, per capire meglio come puoi iniziare a prendere confidenza con questo prezioso barlume della Verbal Identity. Nel blog post troverai un po’ di consigli sulla forma e sulla sostanza, che spero ti aiutino a non pungerti troppo quando proverai a cimentarti in questa missione spinosa ma non impossibile.
“Un timoniere di valore continua a navigare anche con la vela a brandelli.”
(Lucio Anneo Seneca)
È il caso di dirlo: Seneca docet!
Una delle difficoltà più grandi che ho riscontrato nel lavoro indipendente è stata la gestione della programmazione dei contenuti. Essere una sorta di manager di se stessi è un‘operazione complicata. Devo riconoscerlo, pianificare il calendario editoriale è una delle attività più impegnative del marketing digitale. I testi devono trasmettere l’anima del tuo brand attraverso il Tone of Voice (TOV in gergo tecnico) e mantenere una linea espressiva coerente con la tua personalità. Si sa, è nei momenti difficili che si capisce quanto è forte la motivazione che ti spinge. Ma ti assicuro che in più di un’occasione ho pensato che stessi facendo un buco nell’acqua. Non riuscivo a concentrarmi su me stessa. Avevo paura che il mio stile non convenzionale non fosse abbastanza efficace, ma non sarei stata io, con le mie contraddizioni, con la mia vena poetica e con la mia passione per i colori. Alla fine, eccomi qua!
Il consiglio dei consigli è fare lo stesso: prendere il buono che c’è del tuo vissuto e raccontarlo a modo tuo senza paura.
Il tono di voce, per MAREIOS, non a caso è l’ancora ⚓ di un’identità verbale pronta a spiegare le vele della sua realtà di business ⛵.
Devi sapere che chi ha un tono di voce definito arriva al cuore del cliente con chiarezza e si fa volere bene, prima di tutto per le proprie idee e sensibilità, e in un secondo momento, in una situazione che definirei di mare calmo, per l’utilità dei servizi proposti.
In poche parole il TOV è l’hei! 👋 Sono qui per te! Mi sto rivolgendo proprio a te!, con una precisa intenzione: conquistare la tua fiducia con onestà.
Più ti immergi 🤿 in uno stile personale, che includa la spontaneità del tuo parlato e del tuo lato emozionale, più hai la possibilità di fare risuonare l’eco delle tue sensazioni e di entrare in empatia con il tuo target.
Il tono di voce è la tua indole. È il come il cliente ti percepisce
Trovarlo è una sorta di caccia al tesoro. Bisogna essere disposti a mettersi davanti a un foglio e immaginare che quel foglio sia uno specchio. Se sei un professionista, sei abituato a investigare e a fare domande puntuali, sai che cosa intendo. Nel caso del tono di voce però, devi prepararti a dire tutta la verità nient’altro che la verità a te stesso, rispondendo a diverse domande toste e scomode.
Disegnare la mappa delle tue parole è un’impresa che merita la cosa più preziosa che possiedi: il tuo tempo. Riordinare le idee, soprattutto quando c’è confusione, ne richiede parecchio. Lo sai, imparare a lasciare sulla scrivania i termini ricercati è uno dei presupposti per rompere il ghiaccio, se sei un po’ introverso. Non si tratta solo di cura della sintassi, non mi stancherò mai di dirlo che scrivere dà un senso al tuo pensiero di fondo. Essere chiari, interessanti e onesti sono tre principi cardine della Verbal Identity di un professionista che si impegna nella difficile impresa di raccontarsi per distinguersi.
Un paio di esempi sul come potresti avvicinarti al tuo target? Mettendo da parte la freddezza e aprendoti naturalmente, dimostrando calore e accoglienza. Devi fare tuo il concetto di semplicità, il vero tesoro sommerso di un’identità che custodisce una cifra poetica senza orpelli, vicina in modo costante al sentire del cliente ideale.
Perché quando si va in esplorazione per trovare il tono di voce bisogna rispondere a una serie di domande, tracciare una mappa delle parole chiave, decidere il registro linguistico mettendo tutto ciò che emerge nero su bianco? Semplice: scrivere rimane e serve. Perché puoi andare a consultare le sintesi dei tuoi vademecum quando vuoi e magari prendere spunto per creare un habitat comunicativo consono, inclusivo e contestualizzato. La scrittura invita per sua natura a riflettere e ad approfondire i lati inediti che caratterizzano la tua comunicazione online.
Ti lascio con altri 3 consigli (non troppo velati⛵) per prendere confidenza con il tuo tono di voce
👔🖋️ 1) Sciogli il nodo alla cravatta
Dare del tu è il primo fondamentale passo per accorciare le distanze. Uno degli scogli più grandi nel dare del tu al cliente è la paura di sembrare meno autorevoli. Niente di più sbagliato. I passaggi analitici finalizzati alla ricerca del tono di voce faranno emergere come vuoi essere percepito, senza sacrificare questo passaggio che aiuta a mitigare l’invalicabile muro della diffidenza. Certo, se sei un geometra, non utilizzerai il linguaggio sfrontato e dirompente di Foot Locker, ma dovrai essere disposto a fare quel passo in più che allenta il nodo alla cravatta.
📚 📚 2) Leggi di tutto e di più
Leggere molto per rinfrescare i tuoi testi e per migliorare l’esposizione. I vocaboli sono strettamente legati al linguaggio che scegli di usare per arrivare a toccare le corde emotive del tuo pubblico. Attento alla grammatica e agli errori più comuni. Va bene dare del tu, ma non bisogna sconfinare in una scrittura eccessivamente confidenziale o come quella degli SMS in cui la x sostituisce il per, gli spazi gli apostrofi e i puntini di sospensione non sono mai tre. Potrebbe sembrarti assurdo, ma mi capita spesso di leggere post in rete in cui questi e altri errori sono super presenti (purtroppo).
🎨🪞 3) Le parole che usi devono rispecchiare naturalmente i colori delle tue emozioni e la cifra poetica del tuo business (la tua mission). Non devono essere casuali o necessariamente ricercate, ma devono esprimere cura del dettaglio, concetto creativo senza trascurare l’etica. Tutto questo impreziosisce e personalizza la tua identità.
È importante che i concetti ti appartengano davvero, che facciano parte del tuo carattere espressivo ed espositivo, altrimenti non risulterai credibile.
Avanti tutta, a vele spiegate⛵!
Ciao, grazie per aver letto questo post.
Sono Marina, curo l’identità verbale dei liberi professionisti.
Scrivo testi per te e con te.
Insieme tracciamo la vera rotta della tua strategia di comunicazione, per imparare a riconoscere la tua straordirarietà e a raccontarti con successo nell’oceano digitale.
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